TAGLIERE DI AFFETTATI (King size plate of cold cuts) - €28,00
PIATTO DI AFFETTATI (Medium size plate of cold cuts) - €18,00
PIATTINO DI PROSCIUTTO CRUDO (Small size Parma ham plate) - €10,00
PIATTINO DI FORMAGGIO (Small size cheese plate) - €10,00
VERDURE AL FORNO (Baked vegetables) - €7-14,00
VERDURE AL FORNO CON FORMAGGIO FUSO (Baked vegetables with melted cheese) - €9-18,00
SOTTOLI (Pickles) - €8-16,00
PROSCIUTTO CRUDO CON MELONE stagionale (Parma ham with melon (only in summer)) - €20,00
PROSCIUTTO CRUDO CON BACCALÀ MANTECATO (Parma ham with Venetian creamed codfish) - €17-27,00
BACCALÀ MISTO (Venetian Style traditional codfish selection) - €17,00
BACCALÀ MISTO CON POLENTA (Venetian Style traditional codfish selection with polenta (corn)) - €20,00
GAMBERONI IN SAOR (Venetian Style marinated king prawns (onion and raisins)) - €12,00
ALICI MARINATE (Marinated anchovies) - €8,00
SARDE IN SAOR (Venetian Style marinated sardines (with onion and raisins)) - €10.00
INSALATA DI MARE (Seafood salad with squid, prawns, octopus, carrots, fennels, peppers, celery and sun-dried tomatoes) - €12-20,00
CARPACCIO DI TONNO AFFUMICATO (Smoked tuna carpaccio (thin slices)) - €20,00
CARPACCIO DI PESCE SPADA AFFUMICATO (Smoked swordfish carpaccio (thin slices)) - €20,00
SEPPIE IN NERO CON POLENTA (Squid in black sauce with polenta (corn)) - €20,00
BRESAOLA DI MANZO CON INSALATA E FORMAGGIO (Beef bresaola with salad and cheese) - €18,00
ROASTBEEF ALL'INGLESE CON INSALATA E FORMAGGI (English-style roast beef with salad and cheese) - €18,00
FEGATO "ALLA VENEZIANA" CON POLENTA (Venetian Style liver with polenta (corn)) - €20,00
LASAGNE "ALLA BOLOGNESE" ("Bolognese" lasagna) - €13,00
DEGUSTAZIONE DI PESCE (Selection of Venetian Style traditional codfish, sardine and prawn in saòr (with onion and risins), seafood salad and marinated anchovies) - €27,00
Additionally:
IL PANE ED IL COPERTO SONO GENTILMENTE OFFERTI DA NOI (Bread and service are kindly offered by us)
Non serviamo caffe (We don't serve coffee)
Racconto ispirato al menu e all'atmosfera dell'Osteria Alla Bifora.
La luce del tardo pomeriggio di settembre filtrava a malapena nel Campo de le Beccarie, dipingendo di ocra e d'ombra i mattoni antichi. Alvise teneva la mano sulla spalla di sua nipote, Elena, guidandola con un orgoglio che riservava solo a due cose: la sua famiglia e la sua Venezia.
«Ecco,» disse, indicando un'insegna di legno scuro. «Osteria Alla Bifora. Qui non si scherza. Qui si mangia come una volta.»
Elena sorrise. Era tornata da Londra da meno di una settimana e suo nonno era determinato a riprogrammare il suo palato, cancellando anni di fish and chips e Sunday roast. L'interno era esattamente come se lo ricordava: un rifugio caldo e accogliente, con travi a vista, pareti in pietra e un brusio allegro che sapeva di vino e amicizia. Non c'era fretta, non c'era formalità. Sul tavolo, il menu era un semplice foglio di carta, una mappa del tesoro dei sapori veneziani.
«Allora, Elena, cosa ti sei dimenticata di più?» chiese Alvise, gli occhi che brillavano.
Lei studiò la lista. «Tutto, nonno. Ma iniziamo dal mare.»
Alvise annuì, soddisfatto. «Saggia decisione. Facciamo le cose per bene.» Fece un cenno deciso all'oste. «Per noi una DEGUSTAZIONE DI PESCE. Vogliamo un ripasso completo.»
Poco dopo, il tavolo si trasformò in una tavolozza di colori e profumi. C'era il bianco candido del baccalà mantecato, la dolcezza quasi caramellata dei GAMBERONI IN SAOR con le loro cipolle e l'uvetta, e l'intensità delle SARDE IN SAOR, un capolavoro agrodolce che, secondo Alvise, "raccontava storie di marinai e di lunghi viaggi". Accanto, le ALICI MARINATE brillavano d'olio e limone e l'INSALATA DI MARE era un mosaico croccante di polpo, seppie e verdure.
«Questo,» disse Alvise, indicando con la forchetta una sarda, «è il sapore di casa. L'agrodolce del saor serviva per conservare il pesce sulle navi. Noi lo abbiamo trasformato in poesia.»
Elena assaggiò tutto, chiudendo gli occhi a ogni boccone. Era un'ondata di ricordi. Il sapore dell'infanzia, delle feste in famiglia, delle passeggiate lungo le fondamenta.
Mentre finivano la degustazione, accompagnata da un paio di ombre di vino rosso della casa, Alvise la guardò. «Bene. Il mare ti ha ridato il benvenuto. Ora, la terraferma.» Scorse di nuovo il menu. Avrebbe potuto ordinare un TAGLIERE DI AFFETTATI in formato King size, ma voleva qualcosa di più specifico, di più veneziano. Il suo sguardo si posò su un piatto che era l'anima della cucina della Serenissima.
«FEGATO "ALLA VENEZIANA" CON POLENTA», annunciò. «Non si può tornare a Venezia senza mangiare il fegato. È la legge.»
Quando il piatto arrivò, il profumo intenso delle cipolle stufate lentamente con il fegato riempì l'aria. La polenta gialla e cremosa era l'abbraccio perfetto per quel sapore deciso e quasi dolciastro. Lo condivisero, parlando del futuro di Elena, dei suoi sogni, e del futuro di Venezia, così fragile e così testardamente immortale.
«Sai, nonno,» disse Elena, pulendo il piatto con un pezzo di pane offerto dalla casa, «a volte, a Londra, sognavo un piatto così. Qualcosa di vero, di non complicato. Laggiù è tutto un carpaccio di questo e una riduzione di quello...»
«Ah! Se vogliono il carpaccio, qui lo abbiamo, e buono!» ribatté lui, indicando il CARPACCIO DI TONNO AFFUMICATO sul menu. «Ma è un'altra musica. Questa è la nostra sinfonia.»
Sazi e felici, rimasero a chiacchierare mentre l'osteria si affollava ancora di più.
«Prendiamo un caffè, nonno?» propose Elena per abitudine.
Alvise scosse la testa con un sorriso furbo, indicando una piccola scritta in fondo al menu. «Non serviamo caffè. Questa è un'osteria, un bacaro. Qui si beve vino, si mangia, si chiacchiera. Il caffè si prende al bar, dopo. È una questione di ritmo, di rispetto dei luoghi.»
Elena sorrise. Era un'altra lezione, un altro pezzetto di Venezia che si incastrava di nuovo al suo posto.
Chiesero il conto, ma l'oste, portandolo, fece un gesto verso il cestino del pane. «Ricordate, IL PANE ED IL COPERTO SONO GENTILMENTE OFFERTI DA NOI. È il nostro benvenuto.»
Uscirono nella notte veneziana, l'aria fresca del canale che accarezzava i loro visi. Il pasto non era stato solo cibo. Era stato un dialogo, un ritorno a casa attraverso i sapori. E mentre camminavano verso il Ponte di Rialto, Elena capì che non importava quanto lontano andasse. Un piatto di sarde in saor e fegato alla veneziana l'avrebbe sempre aspettata, pronto a ricordarle chi era e da dove veniva.